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Le Foreste più antiche della Terra

Felci Fossili - Carbonifero - Copyright N.CosanniGiganti di Cladoxylopsid risolvono il mistero delle foreste fossili di Gilboa (New York)

Stati Uniti 385 milioni di anni fà, nello stato di New York (Stati Uniti), esistevano le foreste più antiche della Terra formate di Cladoxylopsid giganti alti almeno 8 metri. Era il famoso mistero delle radici fossili di Gilboa. Nel 1870, dopo un'alluvione in una cava vicino Gilboa, furono trovati resti di ceppi di alberi fossili con radici. La certezza che erano alberi ad alto fusto era evidente, ma quanto erano alti?

Da allora i ritrovamenti vennero nominati come il mistero di Gilboa, un mistero che si è risolto finalmente grazie ai ricercatori Linda Van Aller Hernick e Frank Mannolini del reparto di paleontologia del New York State Museum che hanno scoperto il fossile di una corona in un piccola cava di arenaria del Department of Environmental Conservation, a una quindicina di chilometri dal luogo di ritrovamento dei ceppi di Gilboa.

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Polizia scientifica per le Ossa Fossili

Calco di Giovane di Mammuth - Russia - Foto by N.CosanniPolizia scientifica per le Ossa Fossili. Non è uno scherzo, ma un gruppo di ricerca ha messo in atto tecniche e metodi della polizia scientifica stile CSI per ottenere risultati incredibili. Quale era l'obiettivo? Raccogliere ossa fossili di alcune migliaia di anni da cui estrarre con successo DNA. Come è nata l'idea? 

Le ossa fossili venivano una volta scavate, lavate, manipolate a mani nude da molte persone e perfino lucidate prima di essere esposte nei Musei. Tentando su varie centinaia di ossa raccolte nel passato in precedenti spedizioni scientifiche, l'estrazione di DNA dalle ossa, tutti i tentativi fallirono. 

Ecco il motivo di redigere un nuovo protocollo per lo scavo e la conservazione delle ossa. Il protocollo prevede che le ossa vengano scavate da esperti vestiti come i dottori del famoso telefilm CSI, camice bianco, guanti, mascherina, ecc...ecc.., che le ossa una volta scavate non vengano messe tutte insieme, ma ognuna separata nel proprio contenitore, ed addirittura congelate appena estratte dal terreno.

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Smontiamo il Dinosauro!

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Un Dinosauro di quasi 25 metri che camminava nel Wyoming verrà smontato in ogni sua parte e rimontato secondo le ultime scoperte nel campo della Paleontologia presso l'University of Wyoming Geological Museum della cittadina di Laramie.

Il fossile è del dinosauro dal nome scientifico "Apatosaurus", è uno degli unici sei scheletri di dinosauri di questa specie esistente al mondo, ed il lavoro non è certo facile sia per la grandezza dei reperti, sia per il loro peso.

Lo scheletro è completo delle ossa originali al 60% circa, fù scoperto agli inizi del 1900 in una località 70 miglia a Nord di Laramie. Lo scheletro fù solamente montato durante il 1960 dal Prof. Samuel H. Knight, ricercatore dell' University of Wyoming.

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Apertura straordinaria Museo di Paleontologia

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Apertura straordinaria Museo di Paleontologia di Modena e Reggio Emilia

Iniziativa dei Musei dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, che per la XVII Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica organizza due giornate straordinarie di apertura delle proprie sedi di Modena: sabato 24 e domenica 25 marzo l’ingresso sarà libero e gratuito.

Sotto il titolo “Incontri ai musei” l’Ateneo emiliano attraverso visite guidate e laboratori didattico-scientifici si propone di avvicinare alla scienza ed alla cultura scientifica le famiglie e, in particolare i bambini e gli adolescenti, che verranno accompagnati da esperti studiosi nella scoperta di realtà invisibili, partecipando tutti insieme attivamente alla lettura di ciò che si incontra in natura e di ciò che è stato creato per intervento umano attraverso i prodotti materiali. 

Il Museo di Paleontologia (via Berengario, 14) propone un tuffo nel passato remoto con “Rivisitiamo il mondo dei dinosauri”. Sarà possibile osservare reperti e ascoltare tesi scientifiche e curiosità sul mondo degli antichi abitanti del pianeta Terra falsamente considerati animali stupidi. In realtà erano animali intelligenti, capaci di condurre una vita attiva simile più a quella dei mammiferi piuttosto che a quella dei rettili attuali. Il Museo osserverà i seguenti orari: sabato 24 e domenica 25 dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 18.30.

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Carbonia: un Museo nella Miniera

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A Carbonia, da poco tempo sorge un nuovo Museo, per precisione a Serbariu, un moderno e nuovo museo che mette in risalto in una delle più grandi realtà minerarie dell'Italia la vita e le fatiche dei minatori del carbone.

Sino al 1964 era la più grande miniera italiana, che arrivò a produrre nel 1947, 1 milione e  200 mila tonnellate di carbone. La miniera, estesa 33 ettari, oggi ha ripreso vita, grazie alla realizzazione di un nuovo Museo che intende essere un polo di aggregazione di eventi e mostre scientifiche. 

Nelle gallerie dove una volta si scavava il carbone, oggi c'è un percorso didattico-culturale. Nella lampisteria si possono osservare diversi tipi di lampade, le batterie che le alimentavano, gli attrezzi da lavoro, gli strumenti di uso quotidiano, i documenti e le buste paga, oltre a filmati e fotografie d'epoca.

Il direttore è figlio di un minatore, proprio come Mauro Villani, che accompagna nella galleria i visitatori italiani e di lingua francese, mentre due guide parlano perfettamente l'inglese e una (discretamente) il tedesco. Mauro Villani racconta la galleria nella quale sono illustrate le tecniche di estrazione e coltivazione dagli Anni Trenta a oggi. Molto interessante è apprezzare la tecnica degli armatori, ai quali era affidato il compito di impedire frane e crolli in un ambiente ad altissimo rischio: ben 128 sono stati i minatori morti sul lavoro a Serbariu in 37 anni, e agghiacciante il fatto che nei locali dell'attuale direzione c'era sino al 1964, oltre all'infermeria, anche la sala mortuaria.

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Il sito di Monte La Costa

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Appunti di paleontologia: il sito di Monte La Costa

Secondo appuntamento con gli esperti naturalisti per il Giovedì del WWF Molise

Giovedì 15 marzo alle ore 18.00, presso la Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi del Molise il Prof. Michele Mainelli, paleontologo, ha presentato una lezione di paleontologia dal titolo: “Appunti di paleontologia: il sito di Monte La Costa”.

Il suo intervento ha riguardato un dettagliato excursus sulla storia evolutiva della Terra, con particolare riguardo al bacino del Mediterraneo.

Il Prof. Mainelli ha spiegato al pubblico presente come il massiccio del Matese, situato nel grande mare Tetide 120 milioni di anni fa, sia originato dalla deposizione di carbonato di calcio da parte di antichi molluschi denominati Rudiste, parenti stretti di vongole e telline. Infatti, è possibile rinvenire in molti siti del Matese, fossili e reperti testimonianti la presenza di tali fossili; per questo motivo sarà organizzata in tarda primavera una escursione domenicale ai piedi del Matese dove, armati di martellino, si andrà a caccia di fossili.

Ricordiamo che il prossimo incontro si terrà il giorno 29 marzo alle ore 18.00 presso l'Aula SAVA della Facoltà di Agraria a Campobasso: il Dr. Lorenzo De Lisio presenta: "Status e conservazione dei rapaci in Molise".

Fonte: http://www.wwf.it/molise/news/1632007_9161.asp

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E' scomparso Francis Clark Howell

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E' scomparso Francis Clark Howell, scopritore della culla dell'umanità! 

Los Angeles, 15 marzo 2007.

Francis Clark Howell, uno dei maggiori studiosi delle origini dell'uomo, e' morto nella sua casa di Berkeley, in California, all'eta' di 81 anni in seguito ad un tumore.

L'annuncio della scomparsa e' stato dato dall'University of California dove era professore emerito di antropologia. Francis Clark Howell ha contribuito in maniera determinante alla trasformazione della paleontologia, introducendo nella disciplina la chimica, biologia, l'ecologia, la geologia e la primatologia.

Grazie alle sue fondamentali scoperte in Africa orientale nell'ultimo mezzo secolo, ha potuto definire l'Etiopia la culla dell'Umanità, ed ha conquistato un ruolo centrale negli studi dell'evoluzione umana.

Francis Clark Howell ha compiuto ricerche in tutto il mondo; Turchia, Cina, Kenya, Sudafrica, Spagna, Tanziania e Etiopia (qui in particolare ha diretto una campagna dal 1968 al '73), sempre alla ricerca di quei resti che portassero un pò di luce sulle nostre origini.

Sempre sotto la sua guida i ricercatori dell'Universita' della California di Berkeley e Ricercatori Etiopi hanno scoperto i resti di Homo Sapiens più antichi al mondo (la cui eta' e' stimata fra 154.000 e 160.000 anni) portando una prova convincente che Sapiens e Neanderthal coesistessero, contraddicendo la teoria secondo cui i primi discendevano dai secondi.

 

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Hanno camminato sulla Terra

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COMUNICATO STAMPA

L’associazione culturale PALUS in collaborazione con L’UNIVERSITA’ LA SAPIENZA DI ROMA, Dipartimento di Scienze della Terra, e il COMUNE DI LATINA, Assessorato all’Università, ha organizzato presso il Foyer del teatro comunale di Latina “G. D’Annunzio”, dal 19 marzo al 5 aprile 2007, la mostra paleontologica

“Hanno camminato sulla Terra

Le orme dinosauriane nel territorio pontino”

La conferenza stampa di presentazione si terrà Sabato 17 marzo 2007 alle ore 11.00, presso il Palazzo della Cultura di Latina – Sala delle Conferenze in via O.- Leonardi.

L’inaugurazione della mostra è prevista per Lunedì 19 marzo alle ore 11.00. Gli orari di apertura della mostra sono tutti i giorni la mattina dalle ore 10.00 alle 13.00 e il pomeriggio dalle 16.00 alle ore 19.30.

Comunicato Stampa "Palus"

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